GUIDA ALLA DISTORSIONE DI CAVIGLIA
Gestione del trauma acuto, riabilitazione e ritorno allo sport

La distorsione di caviglia rappresenta uno degli infortuni traumatici più frequenti di varie attività sportive, come calcio, basket, pallavolo e corsa in montagna.

Rappresentazione di una distorsione di caviglia in inversione
Il meccanismo più frequente è quello della distorsione in inversione, in cui la caviglia effettua una rotazione in modo tale che la pianta del piede guardi verso il piede opposto; tale movimento, quando supera i normali limiti fisiologici, può portare ad un danno delle strutture legamentose e capsulari dell’articolazione, provocandone una rottura parziale o totale.
Si tratta di un infortunio di tipo traumatico; un atterraggio sbagliato dopo un salto, un contrasto diretto, un appoggio scorretto su un terreno sconnesso sono le cause più frequenti che portano ad una distorsione di caviglia. Il dolore è immediato, e spesso accompagnato da una difficoltà od impossibilità a camminare e da un gonfiore che inizia a manifestarsi da pochi minuti a qualche dopo il trauma. Chi presenta una tendenza ad una lassità legamentosa generalizzata (ovvero persone con i legamenti più “morbidi” in tutto il corpo) o chi ha già avuto una precedente distorsione di caviglia, ha più probabilità di avere una distorsione.
Come prevenire una distorsione
Essendo un infortunio dovuto principalmente a cause esterne, diventa impossibile eliminare completamente le probabilità di incorrere in una distorsione; tuttavia, le principali strategie per diminuire i rischi di questo infortunio sono:
– Avere una buona preparazione atletica
– Essere nel proprio peso-forma
– Svolgere regolarmente esercizi di stabilità e propriocezione
– Utilizzare calzature adeguate al proprio sport
– Nel caso di precedenti distorsioni, utilizzare durante le competizioni un bendaggio di stabilizzazione*

Bendaggio di sostegno di caviglia utilizzato per la pratica di attività sportiva
*utilizzo del bendaggio di sostegno della caviglia: personalmente consiglio di utilizzare un bendaggio di sostegno solamente nei casi di distorsioni recenti o particolarmente frequenti, ed esclusivamente durante le competizioni, dove l’enfasi agonistica può portare ad una maggiore sollecitazione della caviglia ed una minore considerazione del pericolo; sconsiglio invece di usarlo negli allenamenti (ad esclusione del primo periodo di rientro in campo dopo la distorsione o negli allenamenti più intensi), questo per non abituare il soggetto ad avere sempre un sostegno esterno, che può portare ad un ulteriore decondizionamento della caviglia.
Cosa fare subito dopo una distorsione
Se sfortunatamente incorrete in una distorsione di caviglia, ecco alcuni consigli sul cosa fare per diminuire al massimo le complicanze dovute a questo trauma:
1. Protezione: subito dopo il trauma, evitate di dare ulteriori sollecitazioni alla caviglia, possibilmente evitare di appoggiare del tutto il piede a terra, aiutandosi con due stampelle se disponibili.
2. Elevazione: sdraiarsi a terra e posizionare la gamba sopra un rialzo (che può essere un cuscino, una panchina o più semplicemente il borsone con il cambio) in modo che la caviglia infortunata sia più in alto rispetto al resto del corpo; questo permetterà di diminuire il gonfiore post-traumatico.
3. Ghiaccio: posizionate una borsa del ghiaccio sopra la zona dolorante della caviglia, e mantenetela per circa 15-20 minuti (non oltre); questa operazione può essere ripetuta più volte nelle ore seguenti.
4. Compressione: se presente un fisioterapista od un medico specializzato in traumi sportivi, è bene confezionare subito un bendaggio compressivo di caviglia per dare ulteriore protezione e fornire una compressione che impedisca un eccessivo versamento e gonfiore. Evitate assolutamente di fare bendaggi “fai da te” o da personale non qualificato: il rischio di creare più danni che benefici è molto alto se il bendaggio non è eseguito a regola d’arte.
5. Esclusione di fratture: una volta eseguiti questi primi accorgimenti, bisogna assicurarsi che alla distorsione non siano associate delle lesioni ossee, evento purtroppo non troppo raro. Esiste un metodo per determinare nell’immediato con una buona affidabilità se sono presenti o meno delle fratture (ottawa ankle rules) ma deve essere eseguito da personale qualificato; se l’esame specifico non presenta sospetti di fratture, non è necessario eseguire alcun esame strumentale; qualora non sia possibile eseguire la corretta procedura di esclusione, è necessario invece effettuare una RX.
6. Dopo essere state escluse eventuali fratture, si potrà cominciare a muovere ed appoggiare il piede, a seconda della gravità della distorsione, secondo i tempi e le modalità decise dal medico o dal fisioterapista.

Presentazione comune di una distorsione in inversione di caviglia con lesione capsulo-legamentosa: si osserva gonfiore e formazione di ecchimosi sotto al malleolo laterale
La riabilitazione post-infortunio
Come detto nel paragrafo precedente, la riabilitazione della caviglia inizia subito dopo l’infortunio; gestita la fase acuta, si può iniziare la riabilitazione, con tempi e modalità dipendenti dal grado della distorsione. Come principio generale, tutto ciò che non crea dolore può (e deve) essere fatto: evitare di appoggiare il piede a terra anche se questo non crea dolore non è una precauzione in più, risulta anzi controproducente. Il nostro corpo infatti reagisce in base agli stimoli che noi gli diamo, adattandosi ad essi. Se forniamo uno stimolo ottimale alla nostra caviglia, si guiderà e faciliterà la sua guarigione.
Lo scopo inziale del trattamento sarà quello di ripristinare il movimento completo della caviglia e diminuire il dolore ed il gonfiore; questi obiettivi vengono raggiunti attraverso tecniche di terapia manuale associate eventualmente a bendaggi drenanti e terapie strumentali (ad esempio la TECAR) si passerà poi ad una fase più attiva, dove con specifici esercizi (vedi questo video di esempio) si riadatterà il piede al carico, per poi passare gradualmente ad esercizi propriocettivi e di rinforzo sempre più intensi fino al ritorno all’attività sportiva.
Spesso mi viene chiesto quanto tempo ci vuole per tornare a fare il proprio sport: non esiste una risposa precisa a questa domanda. Ogni distorsione ed ogni individuo è una storia a se; in alcuni casi bastano 50-60 giorni per un ritorno completo in campo, in altre situazioni più gravi la fisioterapia può non essere sufficiente e si rende necessaria la ricostruzione chirurgica dei legamenti danneggiati. Prima di tornare a fare l’attività sportiva, la caviglia deve aver riacquistato un movimento articolare pressochè completo, non presentare gonfiore e soprattutto essere stabile per non aumentare ulteriormente il rischio di recidive. Come detto precedentemente, si consiglia di utilizzare un apposito bendaggio di sostegno da confezionarsi anche autonomamente nei primi allenamenti e nelle competizioni agonistiche.